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Il libro è frutto di un viaggio-inchiesta nel super carcere di Sulmona (AQ), noto come il “carcere dei suicidi”, dove scontano l’ergastolo in regime di 41 bis i più feroci criminali del nostro Paese. Con un registratore in mano, la giornalista Angela Trentini ha incontrato e raccolto le testimonianze di alcuni detenuti etichettati dalle cronache giudiziarie come “mostri” e condannati per le dolorose stragi che hanno cambiato la storia dell’Italia. Fra di loro, i due killer di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”, Gaetano Puzzangaro e Domenico Pace, il quale, in una lettera olografa al Santo Padre, pubblicata qui per la prima volta, racconta se stesso e soprattutto chiede di poter testimoniare al processo di beatificazione di Livatino. Sconvolgente anche la testimonianza di Domenico Ganci, figlio del boss Raffaele, fedelissimo di Totò Riina e corresponsabile degli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino. Spazio viene dato anche ai familiari delle vittime, in modo particolare a Manfredi Borsellino, Maria Falcone e Nando dalla Chiesa, il quale rivela tutta la sua difficoltà, ancora oggi, a concedere il perdono agli assassini di suo papà. Il libro si conclude con alcuni significativi interventi di papa Francesco, raccolti da Maurizio Gronchi.